Translate

mercoledì 10 giugno 2015

Il buco nell'ozono

I primi a studiare gli effetti dei clorofluorocarburi  furono 
Frank Sherwood Rowland, Mario Molina e Paul Crutzen
insigniti del Premio Nobel per la chimica.
Mario Molina e Frank Sherwood Rowland

I CFC erano considerati composti stabili e quindi sicuri: Rowland, con l’aiuto di un assistente, scoprì però che quando questi gas venivano trasportati nella stratosfera, quindi a grandissime altezze, la luce solare poteva causare una reazione che portava il CFC a scomporsi. Uno degli elementi nei quali i CFC si scomponevano poteva innescare una reazione chimica che poteva causare la distruzione dell’ozono. All’epoca era già ben conosciuta l’importanza dell’ozono, gas che avvolge la Terra e la ripara da alcune delle radiazioni ultraviolette più intense e pericolose tra quelle emanate dal sole. In altre parole, Rowland aveva scoperto che i CFC stavano mettendo seriamente a rischio l’integrità dell’atmosfera terrestre.



Nessun commento:

Posta un commento